Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
La RIEDUCAZIONE MOTORIA è una branca della fisioterapia che svolge un ruolo fondamentale per il ripristino di “funzioni perse” come quelle muscolari, articolari e di coordinazione che rendono deficitarie le attività di vita quotidiana.
Il suo scopo quindi è di far ritrovare funzionalità e autonomia al soggetto.
Si tratta di una terapia di movimento che viene svolta dal fisioterapista sul paziente, inizialmente con movimenti passivi e successivamente, con una serie di esercizi attivi eseguiti dal paziente stesso.
La RIEDUCAZIONE MOTORIA può essere utilizzata in patologie degenerative (es. artrosi) o per interventi di chirurgia ortopedica, sia come trattamento pre-operatorio che in fase post-chirurgica (es. protesi di anca o di ginocchio, ricostruzioni tendinee della spalla).
Viene impiegata come trattamento conservativo in tutte quelle situazioni che non necessitano di intervento chirurgico o nei casi di esiti post-traumatici (es. fratture, distorsioni, lussazioni).
Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
La MASSOTERAPIA, dal greco massein (impastare, modellare), è la più antica forma di terapia fisica utilizzata nel tempo, da differenti civiltà per alleviare dolori, decontrarre la muscolatura e allontanare la fatica.
Si esegue con tecniche che, attraverso il contatto corporeo manuale e con manovre precise e sequenziali, attenua dolore e tensione dell’apparato muscolare.
Le manovre possono essere decise e rapide per un effetto tonificante, oppure lente e delicate per un risultato rilassante, aiutando a preservare il benessere psico-fisico e allentando tensioni e fatiche.
Indicazioni:
• stiramenti e strappi muscolari;
• contratture;
• tensione e affaticamento muscolare.
Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
Il MASSAGGIO CONNETTTIVALE nasce nel 1929 dall’intuizione della terapista Elizabeth Dicke la quale, a causa di un grave problema circolatorio ad una gamba e forti dolori lombari, scoprì che agendo con determinate manovre nella zona del sacro, dove la cute si era notevolmente ispessita, otteneva un risultato sul dolore, sulla temperatura corporea e in maniera riflessa anche sulla gamba.
Il MASSAGGIO CONNETTIVALE è una tecnica manuale che esplica la sua azione principalmente sul tessuto connettivo (fascia), vero e proprio tessuto di sostegno e di connessione delle varie parti anatomiche del corpo.
Attraverso l’utilizzo di opportune manovre e trazioni si agisce sul tessuto connettivo sottocutaneo e interstiziale provocando uno scollamento del tessuto dal muscolo.
Questo favorisce la decontrazione e il rilassamento dell’area trattata (azione antinfiammatoria e antiedematosa sull’apparato osteo-articolare e muscolare).
Inoltre, questa tecnica agisce per via riflessa, sui distretti corporei distanti dal punto in cui si pratica il massaggio, reso possibile dai rapporti che intercorrono tra le aree cutanee trattate, l’innervazione somatica e gli organi interni.
Indicazioni:
• patologie del sistema muscolo scheletrico (artrosi, artrite, artrite reumatoide);
• sindromi dolorose di origine muscolare ( lombalgia, cervicalgia );
• postumi di fratture, lussazioni e contratture;
• trattamento delle cicatrici;
• disturbi circolatori (edema arti inferiori e stasi linfatica);
• aumento mobilità articolare ( azione decontratturante e antalgica).
Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
Il LINFODRENAGGIO MANUALE nasce intorno agli anni trenta dall’intuizione di Esterid e Emil Vodder, i quali hanno dedicato gran parte della loro vita allo studio del sistema linfatico ed alla sua importanza.
Il linfodrenaggio è una particolare tecnica di massaggio, esercitata nelle aree del corpo caratterizzate da eccessiva riduzione della circolazione linfatica.
Lo spostamento dei liquidi in eccesso verso le stazioni linfonodali è ottenuto attraverso l’utilizzo di manovre lente, ritmiche e leggere, che esplicano il loro effetto soprattutto a livello di cute e sottocute, favorendo il drenaggio dei liquidi che si accumulano nei tessuti.
In questo tipo di trattamento di solito, non vengono utilizzati né oli né creme, questo per evitare irritazioni, scivolamenti o pressioni eccessive sulla cute.
Indicazioni:
• edema linfatico e venoso degli arti inferiori;
• edema linfatico degli arti superiori (post-mastectomia);
• edemi locali conseguenti a traumi (ematomi, lussazioni articolari, stiramenti muscolari, esiti di fratture, post- chirurgici e conseguenti a cicatrici);
• affezioni reumatologiche (artrosi, periartriti, lendinosi, borsiti);
• infiammazioni croniche locali del tratto tratto respiratorio (sinusite cronica, bronchite cronica);
• malattie dermatologiche (acne vulgaris, eczema);
• malattie del tessuto di sostegno connettivo (cellulite).
Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
Storia
L’arte di curare i malati con le mani è antica come la storia della medicina.
Il Dottor James Mennell la insegnò dal 1916 in poi ai fisioterapisti, nel suo libro “La scienza e l’arte della mobilizzazione articolare”.
Il suo successore, il Dottor James Cyriax, continuò questa tradizione.
Geoffrey Maitland , Freddy Kaltenborn e Olaf Evjenth sono i fisioterapisti ai quali dobbiamo i due concetti fondamentali della TERAPIA MANUALE nella Fisioterapia.. Essi hanno fondato l’I.F.O.M.T. (International Federation of Orthopedic Manipulative Therapists).
Da questa radice storica è nata la TERAPIA MANUALE di oggi fondata principalmente, sulle scienze mediche di base come l’anatomia funzionale e la neurofisiologia.
Una vasta attività internazionale di ricerca scientifica inserisce la TERAPIA MANUALE nella medicina basata sull’evidenza (evidence based medicine).
Il ragionamento clinico nella terapia manuale usa argomenti scientificamente validati.
Definizione
La TERAPIA MANUALE ORTOPEDICA (OMT) è una specializzazione delle fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche, basata sul ragionamento clinico, e che utilizza approcci di trattamento altamente specifici che includono tecniche manuali ed esercizi terapeutici.
La TERAPIA MANUALE è quindi una disciplina che segue i principi di fisiopatologia della medicina tradizionale, collocandosi in maniera chiara, nell’ambito sanitario.
I terapisti OMT lavorano nel campo medico classico in stretta collaborazione con i medici. Essi hanno la responsabilità di effettuare la diagnosi clinica fisica e di decidere l’idoneità del paziente al trattamento, osservando precauzioni e valutando le eventuali contro-indicazioni.
La Terapia Manuale Ortopedica è fondamentale per la gestione completa e conservativa del dolore e di altri sintomi causati da disfunzioni neuro-muscolo-articolari dal rachide e dagli arti.
Scritto il 12 Dicembre 2024. Pubblicato in Fisioterapia
Il Metodo Mézierès è un sistema di cura studiato dalla terapista Francoise Mézierès a partire dal 1947.
Dalle prime osservazioni su alcuni pazienti constatò che tutte le azioni localizzate sia in allungamento che in accorciamento muscolare, si ripercuotevano su tutto l’insieme della muscolatura.
La muscolatura, organizzata in catene cinetiche, influenza la posizione dello scheletro, di conseguenza, agendo sulla prima si può correggere l’insorgenza di “dimorfismi” (scoliosi, cifosi, iperlordosi, piede piatto, ginocchio varo/valgo ecc.)
L’approccio della metodica Mézières consiste nel normalizzare, secondo alcuni criteri, la forma (struttura) di un corpo.
Un corpo mal allineato presuppone una cattiva funzione che a sua volta alimenta una cattiva postura; inoltre occorre non dimenticare che la postura di un una persona è anche il risultato del suo vissuto e dell’ ambiente in cui vive.
Il Mézièrista dopo aver eseguito un bilancio globale della postura, agisce mediante “esercizi”i specifici che hanno il compito di evidenziare gli adattamenti muscolo scheletrici causa di dolori e problematiche.
Lo scopo di questa metodica è quello di allentare le tensioni muscolari e di ridare la lunghezza originale ai muscoli accorciati attraverso l’utilizzo di posizioni di allungamento globale mantenute per un tempo abbastanza lungo (a differenza dello stretching).
Evitare i compensi è fondamentale e l’associazione di un corretto lavoro respiratorio combatte le lordosi e allunga il muscolo diaframma , oltre a intensificare l’allungamento delle differenti catene muscolari accorciate.
L’indicazione per questo tipo di metodica spazia dalle patologie di origine vertebrale (scoliosi, cifosi, iperlordosi, spondilolistesi, piede piatto, sciatalgie, cervico-brachialgie ecc.), a quelle di origine articolare/ muscolare (artrosi, conflitto scapolo omerale, lombalgia, cervicalgia ecc.).